ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; Lekue, Vivian, Yeray, Yuri; Herrera (63’ Jauregizar), Prados (63’ Vesga); Iñaki (71’ Berenguer), Sancet (81’ Unai Gomez), Nico; Guruzeta (63’ Djalò).
ATLETICO MADRID: Musso; Le Normand, Gimenez, Reinildo; Llorente, Barrios (88’ Correa), Koke, Gallagher (71’ De Paul), Samuel Lino (71’ Riquelme); Griezmann (83’ G. Simeone), Alvarez (71’ Sorloth).
gli higlights di Athletic-Atletico Madrid
Per la partita contro i colchoneros Valverde convoca per la prima volta il cavallo di ritorno Unai Nuñez, appena rientrato dalla sfortunata esperienza al Celta Vigo in prestito con diritto di riscatto. La formazione è sostanzialmente quella tipo al netto di Ruiz de Galarreta, con stavolta Herrera a farne le veci. Un vero e proprio casting quello per il compagno di Prados, visto che nelle precedenti uscite avevano trovato spazio dall’inizio sia Vesga che Jauregizar. Si gioca sotto una pioggia battente e il calcio di inizio simbolico è battuto dal boxer Sandor Martin, catalano di nascita ma athleticzale sfegatato grazie ai nonni.
Il primo brivido lo regalano Yeray e Lekue, che non si intendono e permettono a Julian Alvarez di presentarsi davanti a Agirrezabala, ma fortunatamente dal nulla spunta Yuri che salva con un intervento disperato. L’Athletic fa molta fatica a sfondare il blocco di cemento proposto da Simeone e Nico Williams viene ben controllato per tutta la durata del match da Llorente. La prima frazione scivola così via senza particolari sussulti.
Alla prima azione della ripresa l’Athletic trova il gol con Nico, che inizia l’azione da sinistra e poi va a concluderla servito dal suo fratellone ma, purtroppo, la rete viene cancellata per fuorigioco millimetrico. Attorno alla metà del tempo Valverde mette mano alla panchina e opera un triplo cambio, con Jauregizar e Vesga in sostituzione del duo di centrocampo e Djalò, stavolta schierato da nueve in luogo di un evanescente Guruzeta. Pochi istanti dopo arriva la migliore occasione per i leones, con Sancet che impegna severamente Musso con un sinistro di controbalzo da lontano. L’Athletic sembra atleticamente messo meglio rispetto alle precedenti uscite e non cala alla distanza; le due squadre nel finale sembrano comunque accontentarsi del pari e i due allenatori completano le sostituzioni: per l’Athletic entrano Berenguer e Unai Gomez per Inaki e Sancet. Proprio il Sylvester Stallone di Bermeo parte come un carrarmato e di pura prepotenza arriva dentro l’area e mette in mezzo, ma nessuno attacca la porta e la difesa ospite può liberare.
In pieno recupero arriva però l’immeritata mazzata: su un corner a favore, Nico alleggerisce all’indietro con un pallone un po’ pigro, Lekue si addormenta sul pressing di Sorloth e Correa, entrato da pochi minuti, può involarsi verso la porta, saltare Agirrezabala e depositare poi facilmente la sfera in rete. Proprio allo scadere e con la squadra ormai tutta in avanti, un’altra indecisione permettere al centravanti norvegese di presentarsi di fronte a Agirrezabala, bravo stavolta ad impedirgli il raddoppio.
In definitiva, l’Athletic produce poco, anche per meriti innegabili degli avversari ma non avrebbe certo meritato la sconfitta, che interrompe peraltro una striscia di risultati utili al San Mamés che durava da oltre un anno e, per la precisione, da venti partite. A livello di singoli e al netto dell’errore di Lekue –che pure aveva giocato una gara eccellente contro dei clienti scomodi come Lino e Riquelme-, buona a mio avviso la prova di Sancet e Jauregizar, mentre sicuramente da rivedere Djalò, fin troppo pasticcione.
Si chiude quindi il primo scorcio di Liga con 4 punti in altrettante gare; un bottino un po’ magro, specie considerando le tre partite giocate in casa ma il calendario non era stato certo benevolo in fatto di avversari, tra Atletico, Barcellona e il solito Getafe che riesce ad incartarci sempre e comunque. Inoltre è sembrato palese che, a differenza degli anni passati, Valverde e lo staff abbiano cambiato qualcosa a livello di preparazione: la squadra è partita meno a razzo, presumibilmente per uscire alla distanza in vista della Europa League. E a proposito, l’urna ha regalato un sorteggio piuttosto benevolo per quanto concerne il poker di gare casalinghe con Slavia Praga, Elfsborg, AZ Alkmaar e Viktoria Plzen. Al contrario, oltre a far visita al Ludogorets in Bulgaria, la doppia trasferta a Istanbul contro Fenerbache e Besiktas si preannuncia bella calda, al pari di quella a Roma contro i giallorossi, dove i Leones esordiranno il prossimo 26 settembre.
A margine, l’arrivo di Nuñez ha liberato la cessione in prestito di Egiluz al solito Mirandés, dove ritroverà Rincon e Izeta
Antonio Mancuso