6 OTTOBRE 2024 - 9a GIORNATA LIGA 24/25

GIRONA 2 - ATHLETIC 1

39' Asprilla (G), 41'Sancet (A), 99' Stuani -r- (G)


GIRONA: Gazzaniga; Martinez (90' Juanpe), Lopez, Krejci, Gutierrez; Herrera, Martin ('90' Misehouy); Asprilla (90' Frances), Van De Beek, Danjuma (59' Bryan Gil); Abel Ruiz (90' Stuani)


ATHLETIC CLUB: Padilla; De Marcos , Vivian, Paredes, Boiro (78' Berchiche); De Galarreta (59' Jauregizar), Herrera (79' Prados); Iñaki, Sancet (43' Unai Gomez), Berenguer; Guruzeta.


gli higlights di Athletic - Sevilla


Comincia la partita e inizia meglio il Girona, che sembra aver iniziato con il piede giusto la partita, tenendo bene palla e fornendo anche delle uscite di qualità dal pressing bilbaino. Nonostante ciò, il primo vero pericolo arriva dai piedi di Berenguer, che al minuto 18 sforna un bel tiro che esce di poco sul secondo palo.

Lo stesso Berenguer dopo qualche minuto, conquista il primo calcio di rigore della partita; l’attaccante si fa atterrare in area, andando ad inciampare sulla gamba di Arnau Martinez, che si era fermo però rappresentava comunque un ostacolo nella linea di corsa dell’esterno navarro. Sul dischetto si presenta proprio Berenguer ma il rigore viene neutralizzato: bruttissimo tiro che apre debolmente il destro, ma Gazzaniga intuisce e blocca.

La partita prosegue, e nonostante l’errore dal dischetto, i rojoblancos continuano a giocare con un ottimo atteggiamento;al minuto 35 gran recupero di Ander Herrera, palla a Sancet che la pennella al centro dell’area ma Guruzeta cestina tutto.


Pochi minuti dopo arriva il gol del vantaggio del Girona: cross di Asprilla a rientrare, Miguel Gutierrez si sposta all’ultimo e, con il suo movimento, confonde Alex Padilla e la palla finisce lenta e inesorabile sul secondo palo.

Al 42’ arriva il pareggio dell’Athletic: ottimo uno-due tra Sancet e Berenguer e gol in incrocio di Ohian, che purtroppo si fa male calciando ed è costretto a chiedere il cambio, al suo posto Unai Gomez.

Finisce così un frizzante primo tempo. L’arbitro manda tutti a sgasarsi un po’.


Inizia la seconda parte e il copione rimane pressoché invariato, con il forcing zurigorri. Non passano neanche 10 minuti, Iñaki viene steso in arrea, verifica al VAR e secondo calcio di rigore assegnato all’Athletic. Si presenta sul dischetto propiro il numero 9 che tira una ciofeca centrale tra le gambe del portiere, che fa immediatamente ripartire i suoi in contropiede. Ma dopo pochi secondi, però, il contropiede viene fermato e l’arbitro fa ripetere il rigore, in quanto Gazzaniga non aveva entrambi i piedi sulla linea, ma già avanzati. Sta volta si presenta Ander Herrera, rincorsa, tiro… e si resta sul risultato di 1-1.

Tre rigori, tre calciatori diversi, tre parate con palla bloccata a terra di Gazzaniga.


Dopo questi episodi, chiaramente l’inerzia del match cambia e succede davvero poco fino ai minuti di recupero, ben 9 concessi dall’arbitro. Da segnalare la prontezza di Iñaki nell’accorgersi del malore di un tifoso catalano sugli spalti, bravo poi a richiamare arbitro e staff sanitario.

Nei minuti finali ci sono due ottimi interventi di Alex Padilla: il primo al minuto 86 sul colpo di testa ravvicinato di Yangel Herrera, il basco-messicano si ripete al novantacinquesimo con un’altra parata stratosferica sul colpo di testa questa volta di Stuani.

Un minuto dopo avviene un contatto in area dell’Athletic tra Paredes e Krejci. Il giocatore ceco finisce a terra e terzo calcio di rigore del match. Questa volta, purtroppo, il penalty viene trasformato in gol da Stuani, nonostante la deviazione di Padilla, ed ha permesso al Girona di vincere una partita folle.


I commenti sono pochi e confusi: la partita dell’Athletic è stata buona ma quando si falliscono tre rigori nella stessa partita, forse qualcosina a livello di equilibri e ruoli all’interno dello spogliatoio va rivisto. Il Girona non è chiaramente lo stesso dello scorso anno ma resta una squadra solida, da metà classifica, e andare via da Montilivi con 0 punti dopo tutto quello che è successo in campo fa male. Speriamo che la sosta nazionali sia riposante e fruttuosa per schiarirsi un po’ le idee.


Luca Blasetti