ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; De Marcos , Vivian, Nuñez, Berchiche (62' Boiro); De Galarreta (62' Prados), Jauregizar; Iñaki (72' Djaló), Berenguer (78' Unai Gomez), Nico (72' Serrano); Guruzeta.
ESPANYOL: Joan Garcia; El Hilali, Kumbilla (72' Tejero), S. Gomez, Olivan; Romero (46' Cabrera), Gragera (46' Pere Milla) Lozano, Kral; Jofre (62' Cardona); Veliz (46' Cheddira)
gli higlights di Athletic - Espanyol
È uno strano sabato di ottobre quello a Bilbao. La gente si sveglia, apre le tende e si accorge che c’è bel tempo, qualche raggio di sole, niente pioggia, ma soprattutto una luce diversa. La città, quando è luminosa è più bella e il pensiero va diretto al principale evento del giorno: gioca l’Athletic a San Mamés. Chissà che tutto ciò non possa esser stato interpretato da molti come un buon, ottimo segno per i baschi, che nelle ultime partite, e con prestazioni non fenomenali, avevano perso 5 punti nei recuperi e per i rigori tra Sevilla e Girona.
La partita inizia molto presto, alle 14, tempo giusto per una caña e un paio di pintxos in Calle Poza e dritti (letteralmente) allo stadio, dove sta per iniziare Athletic Club – Espanyol.
Valverde recupera Yeray, ma lo fa accomodare in panchina, in difesa schiera Vivian in coppia con Nuñez, a centrocampo confermati De Galarreta e Jauregizar, Berenguer nell'inedita posizione di enganche, con Canales lasciato al Bilbao Athletic, scelta che si rivelerá azzeccata per i Cachorros.
Inizia bene il match l’Athletic, buon ritmo e determinazione nel fare bene e dominare lo scontro. Al 6° minuto l'Athletic passa in vantagggio: calcio d’angolo battuto da Nico Williams con la palla deviata in rete con il ginocchio da Dani Vivian, poco fuori l’area piccola. Ottimo momento per il centrale dopo le due presenze da titolare con la nazionale spagnola, nella quale sta scalando in fretta le gerarchie.
Il primo tempo prosegue poi regolarmente, l’Athletic amministra il vantaggio e l’Espanyol riesce a malapena a superare la metà campo. Al minuto 28 Berenguer dalla trequarti imbuca perfettamente per Iñaki Williams che, dopo un ottimo stop a seguire, incrocia il tiro e insacca per il 2-0.
L'Espanyol dopo il gol é frastornato, e subito dopo aver rimesso la palla al centro, i catalani perdono quasi subito palla facendo ripartire il contropiede basco: Nico strappa sulla sinistra, palla al limite dell’area per Berenguer che la allarga sulla destra per Iñaki che di nuovo stoppa, se la porta avanti e incrocia in rete per il 3-0. 116 secondi tra il primo ed il secondo gol. Tempo di gioco probabilmente intorno ai 40 secondi. In 2 minuti, 2 assist per Berenguer e 2 gol per Iñaki Williams.
Nel primo tempo c’è ancora tempo per un bellissimo spunto di Nico Williams, servito centralmente con un gran filtrante di Jauregizar, il numero 10 supera con un tunnel l’ex romanista Kumbulla e poi s'invola verso l'area avversaria ma conclude debolmente e centrale, dal limite dell’area.
Le squadre vanno negli spogliatoi con animi opposti. Mister Manolo Gonzalez prova a squotere la squadra con l'ingesso dell'ex Bari e Frosinone Walid Cheddira per un evanescente Veliz.
Il secondo tempo inizia con un bel sombrero di Iñaki. Poco dopo, De Marcos dalla destra trova Berenguer libero verso il limite dell’area, fa finta di calciare con il piede forte, rientra sul sinistro saltando Sergi Gomez e scaraventa in rete sul primo palo. 4-0 e primo gol in campionato per Berenguer che puó finalmente esultare con il pallone sotto la maglietta, per celebrare l'arrivo del suo primogenito.
Agirrezabala oggi è in ferie pagate, mentre Vivian va addirittura vicino alla doppietta. La partita non ha molto da dire, fino al minuto 92, dove Tejero segna uno splendido gol di destro su punizione dal limite dell’area, rendendo meno amara la sconfitta per i suoi.
Prestazione da inconriciare Iñaki e soprattutto per Berenguer, che in assenza di Sancet si conferma come il vero playmaker offensivo di questa squadra. Decisivo a dir poco. Da segnalare l’esordio di Nico Serrano in questa Liga nell’Athletic, che si è anche fatto crescere la barba, probabilmente con il fine di sembrare più esperto e farsi notare da Valverde. Missione compiuta. In tutti i sensi.
Luca Blasetti