ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; De Marcos (79’ Gorosabel ), Vivian, Paredes, Berchiche; De Galarreta (70’ Herrera), Prados (79' U.Gómez); I. Williams, Sancet (70’ Martón), N. Williams; Djaló (65’ Berenguer). All Valverde
MALLORCA: Rui Silva; Bellerin (46' Sabaly), Bartra (88' Natan), Llorente, Perraud, Altimira (46' Losada), Johnny, Fornals, Ez Abde, o merdoso (46' Diao) (Vitor Roque (72' Bakambu). All. Pellegrini
gli higlights di Athletic - Betis
Dopo la sempre sofferta trasferta di Mallorca a reti bianche, l’Athletic e Valverde hanno stranamente a disposizione tutta la settimana per preparare la partita successiva. Infatti, capita la settimana vuota per via del turno di Copa del Rey, che i baschi saltano in quanto campioni in carica.
Le scelte di Valverde seguono sempre la stessa linea, con le sostituzioni, ruolo e compito compreso, solo di alcuni uomini, con una novità in attacco. Nel 4-2-3-1 De Marcos e Vivian tornano titolari, Prados affianca De Galarreta in mediana, mentre Alvaro Djalò, acquisto estivo dell’Athletic, prende il posto dell'infortunato Guruzeta. Valverde si è accorto dell’evidente calo fisico della punta di San Sebastian e sta cercando alternative nell'attesa di recuperare il miglior Guruzeta.
Ad un terzo del campionato, entrambe le squadre si trovano a 18 punti, obbligate quindi entrambe a cercare una partita di sostanza e più a non perdere che a vincere.
Prima della partita, il doveroso minuto di silenzio per la catastrofe successa nella provincia di Valencia, in questi casi, come dichiarato anche da Ancelotti, “Nadie queria jugar”, e più avanti “il calcio passa in secondo piano, la nostra professione ci obbliga a fare questo e lo facciamo, ma con poca voglia”.
Inizia la partita e subito iniziano le occasioni per i leones, ma non arriva mai il gol, la porta sembra stregata. Nel giro di 20 minuti l'Athletic spreca almeno cinque nitide occasioni: già dopo 5 minuti Djaló va via sulla sinistra in serpentina, Nico in spaccata spara alto, anche se in probabile fuorigioco; altri 5 minuti e incredibile palo di Sancet, al limite del fuorigioco, su cross di Iñaki; tre giridi lancette dopo ed è ancora Sancet che spara fuori un’occasione incredibile a pochi centimetri sul secondo palo, su serivzio di Iñaki Williams dalla sinistra; al quarto d'ora di gioco traversa di Iñaki con un gran tiro a giro da fuori area; al 20º occasione pazzesca per Iñaki, che dal limite dell’area piccola spara addosso a Rui Silva dopo un cross dalla sinistra.
La partita abbassa i ritmi, ma le coronarie degli athletizales vengono ancora traumatizzate: al 37º Iñaki prova a liberarsi in area e cade in area, ma il repley mostra l'attaccante cadere senza essere toccato, e l'arbitro gli risparmia l'ammonizione.
Al 40°, su calcio d’angolo di Nico Williams, Paredes anticipa tutti di testa ed incrocia ma la palla si stampa sul palo opposto. Si va dunque al riposo sullo 0-0. In attacco i fratelli Williams e Djaló hanno cambiato spesso le posizioni e gli inserimenti di Sancet sono stati un rebus difficile per Bartra e compagni, salvati solo dall'imprecisione degli attaccanti biancorossi e dai legni della porta.
Pellegrini effettua tre cambi all’intervallo: Sabaly per uno spento Bellerin, Losada per Altimira e Diao per l'argentino più fischiato nei paesi baschi. Parte meglio il Betis che nei primi minuti del secondo tempo tiene di più la palla, nel tentativo di rientrare in partita almeno emotivamente.
A questo punto interviene inesorabilmente il Dio del calcio, che, dopo aver donato molteplici occasioni ai leones, fa segnare il Betis al primo tiro della partita: al 7º minuto, Diao s'invola sulla destra e mette una bella palla rasoterra all'indietro al limite dell’area dove arriva Fornals che incrocia il tiro e insacca l’1-0 alle spalle di Agirrezabala, finora spettatore della partita.
L'Athletic si squote, Sancet al 62°, su imbucata di Iñaki Williams, incrocia il tiro ma la palla esca alla destra del portiere. Il Betis avrebbe pure l'occasione per raddoppiare con Losada, dopo diversi rimpalli in area di rigore zurigorri ma Agirrezabala compie una grandissima parata. Occasione pure per Prados, che si insinua in area ma calcia debolmente in porta in acrobazia, invece che provare a controllarla.
Valverde inserisce Berenguer per Djaló al 65º e tre minuti dopo l'Athletic pareggia con un'azione tipica della squadra di Txingurri: Berenguer porta avanti palla sulla destra, la allarga per Iñaki che scarica indietro per De Marcos, cross di prima in mezzo all'area che si chiude con il colpo di testa proprio di Pollito che mette la palla alle spalle di Rui Silva sotto la traversa. Probabilmente solo Berenguer poteva fare gol in questa partita stregata.
Nei successivi 15 minuti, arrivano altre tre occasioni per l’Athletic: prima Iñaki tira addosso al portiere dalla destra invece che servire Marton, libero in area da solo; doppia occasione incredibile per Ander Herrera, entrato per De Galarreta, che ci prova due volte ma entrambe addosso a Rui Silva; come ultimo squillo dei zurigorri c’è un’occasione chiara per Gorosabel, subentrato a De Marcos nel finale, che dopo un brutto stop tira ancora addosso a Rui Silva.
L’arbitro fischia la fine della partita sull'1-1, sicuramente più soddisfatti gli andalusi, in quanto alla fine i dati della partita dicono: 17 tiri per l’Athletic, 7 per il Betis. Salta all’occhio anche il dato degli xG (Expected Goals, ovvero quanti gol una squadra avrebbe potuto di segnare), 4,01 per i padroni di casa contro 0,84 degli ospiti, che aumenta le recriminazioni per i leones.
L'Athletic ha giocato una grande partita, ma una sola rete segnata non é bastata, e altri 2 punti vengono persi per strada. Ora testa a giovedì per l’impegno europeo: si viaggia in Bulgaria, c’è il Ludogorets.
Luca Blasetti