LUDOGORETS: Padt; Witry (85' Gropper), Verdon, Almeida, Son; Yordanov (85' Chochev), Rwan , Duarte; Marcus (74' Rusev), Duah, Rick. All. Jovićević
ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; Gorosabel (56' De Marcos), Vivian, Paredes, Berchiche; Prados (56’ Vesga), De Galarreta (68' Unai Gómez); Iñaki Williams, Berenguer, Nico Williams (84' Herrera); Djaló (56' Serrano). All. Valverde
Gli highlights di Ludogorets - Athletic Club.
Soffre più del previsto ma alla fine l'Athletic sbanca Razgrad, rimontando una gara che si stava assai complicando. Per fortuna Valverde non sottovaluta l'avversario come molti tifosi e, ad eccezione dell'acciaccato Sancet, schiera tutti i titolari, concedendo riposo solo a De Marcos in favore del terzino di coppa Gorosabel.
Il Ludogorets arrivava a questomatch con uno score quasi immacolato in patria (13 vittorie e un pari), ma con un percorso europeo finora deludente, con un solo punto conquistato e zero gol all'attivo. La formazione allenata dal croato Jovicevic, che di bulgaro in campo schiera il solo Yordanov, si affida principalmente al trio di brasiliani Erick Markus, Rick e Rwan Cruz, che ruotano attorno al rognoso centravanti svizzero Duah.
I primi minuti sono piuttosto caotici e confusi, coi bulgari che pareggiano sia l'intensità dei leones, sia le vittorie nei duelli individuali. Attorno al ventesimo e sugli sviluppi di un corner, Iñaki si ritrova completamente libero sul secondo palo, ma da pochi centimetri svirgola malamente col piattone. Nemmeno il tempo di disperarsi che, come da simpatica tradizione, arriva il vantaggio del Ludogorets: l'azione nasce sempre dalla bandierina, la difesa libera ma Markus trova potenza e precisione al volo da fuori area, infilando Agirrezabala che vede arrivare tardi il pallone perché coperto da molti uomini.
L'Athletic nell'immediato accusa il colpo ma ci mette poco a rimettersi sui binari, creando alcune situazioni pericolose grazie soprattutto a Nico Williams, che torturerà per tutta la gara il suo dirimpettaio, il norvegese Witry. Allo scadere del tempo un fulmineo contropiede porta Cruz ad avere la palla del raddoppio, ma il suo tiro in diagonale termina fuori di poco.
Nella ripresa l'Athletic riparte subito attaccando e, dopo 10 minuti, Txingurri si veste da mago e opera un triplo cambio: Vesga a dare sostanza in mezzo al campo e corsia destra completamente ridisegnata con De Marcos e l'attesissimo Nico Serrano, con Djalò – in leggera crescita - richiamato in panchina e Iñaki ad agire da 9.
Serrano è caldissimo da subito e le sovrapposizioni di Oscar arrivano puntuali così come i suoi cross, peraltro di ben altra fattura rispetto a quelli del sempre generoso Gorosabel. La pressione dei rojiblancos si fa sempre più costante e, poco prima del 70', Valverde aggiunge ulteriori centimetri inserendo Unai Gómez e piazzandolo vicino a Vesga. Poi gira tutto nel giro di circa 80 secondi: cross di De Marcos per Iñaki che, spalle alla porta, si libera del marcatore con uno splendido controllo e esplode in rete il destro. Gol superbo!
Palla al centro, l'Athletic recupera immediatamente la sfera e Gomez parte in progressione, mangiando velocissimo il campo e giungendo nei pressi dell'area avversaria, lo scarico a destra per Serrano è coi tempi giusti, Nico punta l'angolo lontano e una leggera deviazione fa il resto: 1-2!
Valverde completa i cambi con Herrera, che si rende subito pericoloso con un potente sinistro dal limite, ben sventato dall'olandese Padt.
La sofferenza fino al fischio finale è minima e l'Athletic tiene vivissime le speranze di classificarsi tra le prime 8. La sosta per le nazionali, di cui come sempre non si sentiva gran bisogno, fa slittare il prossimo impegno europeo al 28/11, quando a San Mamés arriveranno gli svedesi dell'Elfsborg e sarà obbligatorio incamerare altri 3 punti.