ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; De Marcos , Vivian, Paredes, Berchiche; De Galarreta (85' Vesga), Prados (68' Jauregizar); I. Williams (85' Serrano), Sancet, Berenguer (60' N. Williams), Guruzeta (68' U.Gómez). All. Valverde VILLAREAL: Diego Conde (73' Luiz Junior); Kiko, Costa, Albiol, Bernat; Pino (75' Suarez), Gueye, Parejo (46' Perez), Santi; Baena; Barry (46' Moreno, 90' Cabanes) All. Marcelino
gli higlights di Athletic - Villareal
La settimana perfetta dell'Athletic si conclude con una vittoria convincente contro il Villarreal, che permette di staccare proprio il Submarino Amarillo di 6 punti (ma con due partite in più). Prova di maturità dei ragazzi di Valverde, che chiudono un trittico non semplice (Rayo in trasferta, Madrid e Villarreal in casa) facendo bottino pieno e lasciando a noi tifosi la piacevole sensazione di riuscire a vincere anche senza giocare partite clamorose, qualità fondamentale per una squadra impegnata su tre fronti.
I gialli guidati dall'ex Marcelino, che senza dubbio ha lasciato un bellissimo ricordo - umano prima ancora che tecnico - nel Botxo, si presentano a San Mamés in un momento non felicissimo: non vincono infatti dal 9 novembre (3-0 all'Alavés) e sono reduci dalla sanguonosa sconfitta in Coppa del Re contro il Pontevedra, club di Segunda Federación (quarta serie).
L'inizio è favorevole all'Athletic, che pressa alto e in avanti crea grattacapi col movimento dei suoi uomini offensivi, in particolar modo Sancet che conferma di attraversare un momento di forma straordinario; a centrocampo la mediana Prados-De Galarreta dà sempre garanzie, con Galaxy tornato a dirigere da par suo l'orchestra zurigorri dopo un periodo di appannamento fisico.
Il gol arriva presto, al 15', ed è frutto di un perfetto inserimento di Prados su calcio d'angolo: i difensori se lo perdono, Conde non lo vede arrivare e per il numero 4 è un gioco da ragazzi anticiparlo e insaccare.
Guai però a dare il Villarreal per morto: come tutte le squadre di Marcelino, i gialli sono estremamente tignosi e sanno far male quando ne hanno l'opportunità. Il gol annullato al 19' a Pape Gueye è un evidente segnale di allarme, ma sono varie le azioni in cui gli ospiti sfiorano il pareggio, su tutte il colpo di testa di Yeremi al 41' sventato da un riflesso strepitoso di Agirrezabala. L'Athletic invece potrebbe sfruttare meglio alcune azioni in ripartenza in cui gode di ampi spazi nella trequarti offensiva, ma ai Leoni manca sempre qualcosa al momento di concludere o dare l'ultimo passaggio.
Si va al riposo con la sensazione che non sarà facile portarla a casa, e infatti il Villarreal riparte con convinzione alla ricerca del pari. I biancorossi sembrano patire lo sforzo di mercoledì contro il Real Madrid e subiscono la pressione degli avversari, che sfiorano l'1-1 al 54' con un colpo di testa di poco fuori di Comesaña.
Col trascorrere dei minuti, tuttavia, la squadra di Valverde torna a guadagnare campo e ad occupare al meglio gli spazi, mentre l'ingresso di Nico al posto di Berenguer dona imprevedibilità e rapidità alla manovra. Al 69' l'atteggiamento più aggressivo dei bilbaini dà i propri frutti: palla recuperata a centrocampo e scaricata velocemente a Sancet, che avanza a rapide falcate e serve perfettamente Iñaki in area per il destro incrociato del 2-0. Nell'occasione si fa male il portiere Conde, costretto a uscire a causa di un movimento innaturale del ginocchio sul tentativo di respinta di piede della conclusione di Williams sr.
La partita in pratica finisce qui, e tranne un pallonetto di Sancet fuori di pochissimo non ci sono più azioni di rilievo.
Sono tre punti d'oro per l'Athletic, che ora è chiamato a un tour de force pesantissimo e da affrontare praticamente tutto in trasferta. Lasciando da parte calcoli ed elucubrazioni da tifosi, la squadra è in un ottimo momento di forma e può guardare con relativa fiducia ai prossimi impegni: l'impegno europeo di mercoledì contro il Fenerbahçe e il doppio derby basco successivo (domenica 15 con l'Alavés a Vitoria, sabato 21 con l'Osasuna a Pamplona) ci diranno qualcosa in più prima della trasferta araba per la Supercoppa.
Edoardo Molinelli