22 GENNAIO 2025 - 7a GIORNATA EUROPA LEAGUE 24/25

BESIKTAS 4 - ATHLETIC 1

17' Rashica (B), 45' Unai Gómez (A), 60' Rashica (B), 77' Rafa Silva (B) , 92' Joao Mario -rig- (B)


BESIKTAS :Gunok; Svensson, Topcu, Uduokhai, Masuaku (69' Zainutdinov); Fernandes, Al Musrati; Rashica (79' Joao Mario), Rafa Silva (87' Bulut), Muci (87' Ndour); Immobile (69' Kilicsoy). All. Solskjær


ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; De Marcos, Núñez, Paredes, Berchiche; Jauregizar, Prados (61' De Galarreta, 67' Vesga); Berenguer (79' Djaló), Unai Gómez (79' Serrano), N, Williams (61' I. Williams); Guruzeta. All. , Valverde


Gli highlights di Besiktas - Athletic Club


Pubblico delle grandi occasioni al Tupras Stadium di Istanbul dove le aquile nere affrontano i primi in classifica del maxi-girone di Europa league dell’Athletic club in una partita che sa quasi di ultima chiamata per i padroni di casa del neotecnico Solskjær.

Dal canto suo l’Athletic di Valverde si presenta in terra turca in un momento interlocutorio della sua stagione: da un lato il tecnico è costretto a far tirare il fiato a qualche titolare alla luce dei numerosi impegni, dall’altro la cocente eliminazione in Copa del Rey e la faticosa vittoria di Vigo pretenderebbero una prestazione convincente.

Così non sarà; il conjunto rojiblanco si rende protagonista di una derrota che se nulla cambia in prospettiva di qualificazione diretta agli ottavi richiede una analisi circostanziata del momento di palese appannamento.

Prima del fischio d’inizio le due squadre hanno osservato un minuto di raccoglimento per la tragedia di kartalkaya.


Pronti via il canovaccio è subito chiaro con un Atheltic Club da “potrei ma non voglio (abbastanza)” e un Besiktas da “vorrei ma non posso (a causa dei miei limiti)”.

I primi 25 minuti di gioco infatti vedono i ragazzi di Valverde, che ha operato un serio turnover rispolverando Unai Núñez per Dani Vivian affiancandolo a Paredes e decidendo di far riposare Iñaki Williams, giochicchiare senza avere lo spunto giusto per far male a un Besiktas che appare, di contro, incredibilmente motivato ma, soprattutto dal centrocampo in giù davvero poca cosa.

Nello sport però, quant’anche iper-professionale come quello attuale, le motivazioni spesso superano talento e organizzazione e i turchi passano in vantaggio con un bello scambio tra Rafa Silva e Rashica con quest’ultimo che batte Julen Agirrezabala piazzando il pallone alla destra del portiere.

L’Athletic subisce il colpo e riesce a biascicare calcio a ritmi lenti con la linea centrale composta da Prados e Jauregizar che palesemente dimostra di preferire la lotta al governo non consentendo alla squadra di creare delle trame che possano mettere in difficoltà la difesa dei padroni di casa.

È l’ultimo minuto del primo tempo quando Unai Gómez riesce a finalizzare una azione di Nico e un rimpallo in area con una ottima girata di sinistro che batte l’estremo difensore bianconero sul palo lungo. 1-1.

Questa azione dimostra da un lato come i txurigorri abbiano dalla loro una palese superiorità potenziale, dall’altro la inconsistenza di un Besiktas fragile se attaccato con ritmo.


Il secondo tempo parte con i padroni di casa che cercano con ancora maggiore insistenza la via della rete mentre l’Athletic non riesce a vicariare dal proprio canovaccio che ne caratterizza il gioco con la differenza che in questo periodo la squadra di Valverde non è in grado di sostenere una difesa alta e un pressing compatto non riuscendo ad operare una efficace ri-aggressione da palla persa.

Ed è proprio a causa di una palla persa sanguinosamente da Nico Williams che il Beiskatas confeziona il 2-1 con imbucata centrale per Rafa Silva che, tagliando in due la difesa in uscita, salta Agirrezabala e mette in mezzo per l’accorrente Rashica. Doppietta per l’esterno kosovaro autentico mattatore della fascia sinistra.

Alla scarsa capacità di riequilibrare la pressione si aggiunge la mancanza di fosforo in mezzo al campo che il mister cerca di risolvere attraverso l’ingresso di Ruiz de Galarreta che sfortunatamente è costretto ad abbandonare la contesa dopo soli sei minuti per un infortunio muscolare che a posteriori fa comprendere perché si cerchi spesso di evitargli le 3 partite a settimana.

Entra Vesga al suo posto ma la musica non cambia. Gli ultimi 25 minuti vedono il 3-1 sull’asse Rashica-Rafa Silva, con il portoghese che riscuote i vari crediti lasciati sul campo nella serata, e il rigore trasformato da Joao Mario per un fallo del neoentrato Nico Serrano su Killicsoy.


La partita si chiude sul 4-1. Una sconfitta senza appello per i biscaglini. Non esistono bicchieri mezzi pieni o calcoli da fare per una compagine che ha plasmato i suoi successi sull’unità d’intenti e il “qui e adesso”; al netto delle indubbie qualità di molti dei suoi singoli l’Athletic Club ha necessità di essere unito in campo.

Ciò nonostante, pur partendo dal presupposto che ogni caduta fa male, è indubbio che, potendo scegliere, è meglio cadere sul morbido. Nulla è cambiato per quanto concerne le ambizioni dei biancorossi.

Tra una settimana in casa contro il Viktoria Plzen l’occasione di dimostrare che questa partita non è stata una disfatta ma un mero inciampo sulla strada che porta agli ottavi di finale di EL.


Salvatore Mario Gaias