1 MARZO 2025 - 26a GIORNATA DI LIGA 24/25

ATLETICO 1 - ATHLETIC 0

66' Alvarez (AM)


ATLETICO: Oblak; Molina, Le Normand, Molina, Galan; Simeone (58' Llorente), Barrios (69' Gimenez), De Paul, Lino (58' Gallagher); Sorloth (58' Alvarez), Griezmann (62' Correa). All. Simeone


ATHLETIC CLUB: Simón; Gorosabel (76' De Marcos), Vivian, Yeray, Berchiche; De Gallareta (63' Prados), Jauregizar (81' Vesga); Iñaki Williams, Gómez (63' Guruzeta), Nico Williams; Bereneguer (76' Sannadi). All. Valverde


gli higlights di Atletico - Athletic


L'Athletic esce dal Metropolitano con zero punti, ma anche con una prestazione assolutamente positiva e che lascia ben sperare per la trasferta di Roma ed il resto della stagione.

Contro un avversario che è legittimamente in lotta su tutti i fronti e che può vantare una profondità della rosa davvero impressionante, i Leones giocano senza alcun timore reverenziale e avrebbero meritato non solo di uscire imbattuti, ma anche di portare a casa l'intera posta.

Per sopperire alla pesante assenza di Sancet, Valverde opta a sorpresa per uno schieramento senza attaccanti di ruolo, con Unai Gómez e Berenguer a scambiarsi le posizioni nella zona centrale, mentre Simeone lascia inizialmente a riposo Julian Alvarez a vantaggio di Sorloth.


Fin dalle prime battute l'Athletic risponde colpo su colpo all'intensità dei colchoneros: i padroni di casa vanno vicini alla rete prima con Le Normand e poi Sorloth con Vivian che respinge sulla linea il colpo del norvegese, mentre i Leones confeziona due nitide palle gol, prima è l'imperiale Dani Vivian che recupera palla nella trequarti offensiva e trova il corridoio per Iñaki, che però col mancino non riesce a battere Oblak in uscita bassa; poi è Ruiz de Galarreta ad avere per due volte l'occasione all'interno dell'area di rigore, ma entrambe le sue conclusioni sono murate dai difensori avversari.


Nella ripresa il copione non cambia e sono i zurigorri a cercare con maggiore insistenza la via della rete.

Ad andarci vicinissimo è Berenguer che, all'ora esatta di gioco, non sfrutta il servizio di Gorosabel che diventa un vero e proprio rigore in movimento: la conclusione non è né forte né sufficientemente angolata e Oblak se la ritrova tra i guantoni.

Subito dopo inizia la girandola dei cambi: Simeone ne effettua quattro in un amen e Valverde risponde con Guruzeta e Prados per Gómez e De Galarreta. Passano giusto cinque minuti e due dei nuovi entrati confezionano l'immeritato vantaggio per i padroni di casa: è Llorente che effettua l'imbucata perfetta per Alvarez, che freddissimo batte Simón di sinistro.

L'Athletic non accusa il contraccolpo e anzi, riprende subito ad attaccare quello che è ormai un blocco del tutto intenzionato a non lasciare più la propria metà campo, ulteriormente rinforzato dall'ingresso di Gimenez e conseguente passaggio alla difesa a 5 statica.

La doppia chance più clamorosa arriva su un corner corto calciato da Berenguer, con Prados che di testa centra il palo lontano, Iñaki raccoglie il rimbalzo e scocca un tiro violentissimo che si stampa sulla traversa.

Entrano anche De Marcos, Maroan e Vesga e l'Athletic chiude quindi col doppio centravanti. Che la palla non voglia proprio saperne di entrare diventa ufficiale dopo un’altra punizione nei pressi dell'area avversaria: Nico serve a sorpresa Iñaki che calcia da fuori area di prima intenzione, il tiro è deviato e finisce incredibilmente ancora sulla traversa.

Prima del triplice fischio c'è spazio per l'ultimo rammarico, quando Yuri arriva sul fondo e mette in mezzo per Guruzeta, che anticipa tutti col sinistro ma non centra lo specchio per pochissimo.


Sono dunque tre legni a porre fine alla striscia di 16 partite senza sconfitte ne La Liga, che era curiosamente iniziata dopo i tre rigori falliti in quel di Girona.

Nella trasferta di Roma ci giocheremo ora una grossissima fetta di stagione: non soltanto per proseguire il cammino e europeo, ma anche per mettere più che una ipoteca sulla vittoria della Spagna sull'Italia nella corsa al posto extra per la prossima Champions League. Significherebbe potersi concentrare al 100% sulla Europa League, senza l'assillo di dover contemporaneamente battagliare in Liga col Villarreal per il quarto posto.


Antonio Mancuso