24
agosto 24

CACCIA AI CACHORROS

di Antonio Mancuso


Conclusa la trionfale stagione passata, dove i cachorros guidati da Carlos Gurpegi hanno “rotto” il proprio girone di Segunda con un impressionante score di 25W-7D-2L, offrendo un gioco davvero spumeggiante e decisamente mutuato da quello della prima squadra,il livello ora si alza e anche di parecchio.

Un girone sicuramente tosto quello che attende il Bilbao Athletic, che quest'anno disputerà il Grupo I della Primera Federación. Ai nastri di partenza ci saranno intanto molte altre società basche come Amorebieta, Real Unión de Irun, Sestao River, il neopromosso Barakaldo e i filial di Osasuna e Real Sociedad, oltre a formazioni di tutto rispetto come Cultural Leonesa, Gimnastic de Tarragona, i filial di Barcellona e Celta Vigo e Andorra. Proprio contro il club del principato è in programma l'esordio stagionale ufficiale, a Lezama il 25 di agosto.

Gurpegi nel mentre ha lasciato il timone, adducendo motivazioni personali e l'aver capito che, almeno per il momento, l'allenatore professionista non è ciò che vuol fare e al suo posto è arrivato il 39enne Jokin Aranbarri. Nativo di Azkoitia (Gipuzkoa) e con un passato da attaccante in diverse formazioni di Euskal Herria (Amorebieta, Arenas Club, Sestao River, Barakaldo e Portugalete), ha iniziato ad allenare nel 2016 scalando le varie gerarchie nel settore giovanile dell'Eibar, fino al triennio alla guida della formazione B degli armeros, che l'anno scorso ha condotto alla promozione in Segunda. Il suo modo di giocare, dal modulo (4-2-3-1 di base) ai concetti come pressing e ritmi altissimi, è del tutto simile a quello impiantato da Gurpegi -e dunque anche della prima squadra.

La junta si è mossa parecchio sul fronte acquisti e soprattutto in alcuni ruoli, come terzini e centrocampisticentrali. Con diversi cachorros che hanno fatto pretemporada coi grandi e una rosa ancora in via di definizione, cerchiamo comunque di capire quale potrà essere la squadra che si presenterà ai nastri di partenza.


Tra i pali erano stati confermati i portieri della scorsa stagione e cioè Alex Padilla (2003) e Oier Gastesi (2003). L'operazione di Unai Simon, che lo terrà fuori fino a novembre e il contemporaneo infortunio di Agirrezabala hanno cambiato subito le carte in tavola e portato Padilla -che nei mesi scorsi ha esordito con la Under23 del Messico, avendo doppio passaporto-, ad esordire alla prima di Liga contro il Getafe, fornendo peraltro una prestazione davvero convincente dopo i dubbi che aveva suscitato nelle amichevoli. Il loro posto è stato momentaneamentepreso dal portiere del Basconia Mikel Santos (2004), schierato titolare nelle amichevoli e che dunque dovrebbe poi giocarsi il posto con Gastesi e da Eric Gamen (2004), di ritorno dal prestito al Derio.


L'intervento di Padilla alla prima di campionato contro il Getafe. Ph: J. Zorrilla


Per quanto concerne le corsie laterali è stata invece operata una vera e propria rivoluzione. Dopo tre stagioni il ciclo nel filial del promettentissimo Hugo Rincon (2003) era da considerarsi concluso e il rinnovo inchiostrato proprio in questi giorni fino al 2028 ha anticipato la sua uscita, in prestito al solito Mirandés per farsi le ossa. Anche Erlantz Palacín (2003) si è trasferito in prestito in cerca di minuti, precisamente al Sestao River. In sostituzione sono arrivati Xabi Irurita (2002) dal Tudelano e il nativo di Iparralde Johaneko Louis-Jean (2004) dal fallito Bordeaux ultima stagione in prestito al Lugo, proprio in questa categoria). Sul lato opposto molto dipenderà da Adama Boiro (2002), senegalese di nascita e arrivato a gennaio dall'Osasuna per 2M. Soprattutto se alla fine non dovesse arrivare il tanto agognato Laporte e con Lekue di conseguenza costretto anche a fare minuti da centrale come nelle amichevoli estive, Adama potrebbe già disporre di minuti come vice Yuri. Sicuramente da affinare tatticamente e difensivamente, sembra già essere fisicamente e offensivamente pronto. A quel punto, con Miguel Barandalla (2004) andato in prestito anche lui al River, la corsia mancina rimarrebbe affare di Javier Elías (2004), acquistato dal Portugalete. A margine, da segnalare l’arrivo di Dani Pérez (2006) dallo juvenil del Real Madrid, che verrà aggregato al Basconia.


cosa puo fare Adama Borio


In mezzo, con la partenza del “veterano” Aymane Jelbat (2000) verso Barakaldo, i centrali che -almeno sulla carta- si giocheranno i due posti da titolare sono Unai Egiluz (2002, alla terza stagione nel filial), Aimar Duñabeitia (2003) e Jon de Luis (2003). Egiluz ha già raccolto qualche panchina coi grandi ed anche una presenza ufficiale in Copa del Rey l'anno scorso, ma non sembra che Valverde voglia puntarci nel breve termine e non è nemmeno da escludere del tutto che alla fine possa partire in prestito, lasciando in quel caso spazio ad una coppia bene assortita come il ruvido marcatore Duñabeitia e l'elegante mancino De Luis. Per rimpolpare il reparto è arrivato Ander Izagirre (2003) dal filial dell'Eibar (che dunque Aranbarri già conosce) ed è stato definitivamente promosso Eneko Ebro (2003) dal Basconia, che già aveva visto il campo l'anno passato a causa dei frequenti problemi fisici di Jelbat. A parere di chi scrive, il giocatore che più ha possibilità di primer equipo nel breve-medio termine è sicuramente Duñabeitia. Occhio però anche a Beñat Larrea (2006), che parte dalle retrovie e che inizierà col Basconia, ma che ha davvero ben impressionato nelle prime amichevoli col B, in coppia ora con Ebro e ora con De Luis.


l'Athletic contor l'Eibar in amichevole: in piedi Gastesi, Adu Ares, Duñabeitia, Unai Gomez, Egiluz.

Accovacciati: Jauregizar, Borio, Canales, Olabarrieta, Guruzeta e Gorosabel. Ph: Athletic Club


La mediana è sicuramente il reparto che presenta le maggiori incognite. La coppia di 2003 che tanto bene ha fatto l'anno scorso e che ha rappresentato la spina dorsale della squadra, ossia quella formata da Mikel Jauregizar e Beñat Gerenabarrena è destinata a dividersi, col primo ormai da considerarsi a tutti gli effetti giocatore della prima squadra e il secondo che potrebbe anche andare in prestito in Liga Hypermotion dopo tre stagioni nel filial. La junta si è perciò tutelata con due acquisti di spicco: il regista Eñaut Lete (2004) dalla Real Sociedad C e soprattutto Eneko Aguilar (2000) dal filial dell'Osasuna. Ormai veterano della categoria, Aguilar porta esperienza, dinamismo e buone doti realizzative (15 in totale nelle tre stagioni disputate in Primera), oltre alla possibilità di agire da laterale sinistro, soluzione che potrebbe tornare vantaggiosa laddove Adama finisse spesso con il primer equipo. Dietro Lete, Gere e Aguilar, è stato confermato l'affidabile -ma con scarse possibilità di primasquadra- regista Alejandro Rego (2003). Junior Bita (2005) è invece ancora ai box per il grave infortunio che gli ha fatto saltare praticamente per intero la scorsa stagione; il giocatore con passaporto anche della Guinea Equatoriale aveva addirittura fatto pretemporada coi grandi, mostrando delle doti fisiche e atletiche fuori dal comune ma al contempo evidenti limiti tecnici e tattici. Per completare il reparto è stato infine promosso Javier Sola (2005), preso l'anno scorso dal Subiza (squadra C dell'Osasuna) e impiegato principalmente nel Basconia. Vista la rivoluzione a centrocampo, non è escluso che durante la stagione non possano trovare spazio altri due centrocampisti molto promettenti del Basconia e cioé Gaizka Alboniga-Menor (2005) e David Arredondo (2006).


Il reparto degli esterni d'attacco è quello meglio definito. Lasciato andare Carlos Mattheus (2001) alla Ternana per overbooking e scarse possibilità di primer equipo, le attenzioni sono riposte maggiormente su Aingeru Olabarrieta (2005), mancino che ama partire da destra e che ha pure esordito qualche minuto in Liga giusto nel match che ha visto la nostra presenza dal vivo contro il Sevilla. L'altro posto se lo giocheranno il confermato Iker Varela (2003), capace di grandissime giocate anche a livello tecnico a dispetto di un fisico quasi da centravanti (188cm) e Endika Buján (2003), brevilineo giunto dal Barakaldo dopo essere stato tra i migliori giocatori in assoluto della scorsa Segunda Federación. Al momento ci sono soltanto tre esterni, presumibilmente per lasciare via via spazio anche ad Igor Oyono, il gioiellino classe 2008 arrivato non senza problemi di natura burocratica dal Villarreal, che inizialmente si era rifiutato di lasciarlo partire. Si tratta di uno degli acquisti con più hype della storia recente dell'Athletic perché, sebbene abbia appena compiuto 16 anni (e dunque si tratta del suo primo vero contratto da professionista), ha fatto fuoco e fiamme nelle giovanili dei sottomarini gialli fino ad assicurarsi un posto nella rappresentativa spagnola Under 17 e dunque da sotto età; possiede anch'egli il passaporto della Guinea Equatoriale, proprio come Bita. Convocazione in nazionale Under 17 che sarebbe probabilmente toccata anche a Peio Huestamendia (2006), altro esterno d'attacco promettentissimo del Basconia, che però ha perso buona parte della scorsa stagione per infortunio. Entrambi inizieranno la stagione con la squadra C ma è facile pensare che almeno uno dei due giocherà molto anche col B. Per avere più minutaggio si è invece trasferito in prestito al Barakaldo un altro giocatore interessante come Aimar Vicandi (2005). Citazione merita pure Elijah Gift (2006), di passaporto anche cubano e arrivato l'anno passato dalle giovanili del Liverpool. Una stagione in chiaroscuro la sua, iniziata in ritardo a causa di problemi col transfer e poi proseguita tra Basconia e qualche gettone col Bilbao Athletic. L'ultimo esterno attualmente in rosa è il mancino Luis Bilbao (2003) che, arrivato ad allenarsi coi grandi assieme ad Adu Ares quando aveva a malapena esordito col B, si è poi completamente perso fino ad essere bocciato. Né il tentativo di Gurpegi di arretrarlo come terzino, né il prestito a stagione in corso alla Cultural Leonesa sono riusciti a rivitalizzarlo e dunque dovrebbe lasciare a titolo definitivo (si vocifera del Barakaldo e infatti è l’unico a non aver avuto un numero di maglia).


un'idea del talento di Igor Oyono


Per il ruolo di trequartista dietro la punta nulla cambierà rispetto all'anno scorso, con staffetta prevista e continua tra Ibon Sánchez (2004) e Peio Canales (2005). Se il primo garantisce continuità di rendimento ma non sembra avere le skill adatte per un futuro in prima squadra, Canales è invece a detta di tutti uno dei prospetti più intriganti usciti da Lezama negli ultimi anni. Gurpegi l'anno passato li ha utilizzati anche in coppia, con Canales più arretrato ed effettivamente è ancora da capire se al piano di sopra potrà essere più un vice Sancet o l'erede di Ruiz de Galarreta. Giocatore comunque di una classe ed eleganza che è raro trovare e che, tra tutti i nomi fatti in questo articolo, è quello sul quale personalmente metto la mano sul fuoco in relazione ad un futuro nel primer equipo.


Qui si può approfondire su Canales, grazie all'interessante canale “Proyecto Hadi”.


Passando ai centravanti -e qui sono più che certo che le antenne dei lettori si drizzeranno più che mai-, sempre in prestito al Mirandés si è trasferito il bomber Urko Izeta (1999), che aveva trascinato i cachorros alla promozione a suon di gol (21 in 33 apparizioni); un salto di qualità importante per un calciatore che, nonostante qualche limite a livello fisico-atletico, possiede un innegabile fiuto del gol e che si spera possa riproporre anche in un contesto più competitivo. Al Racing Santander è stato invece ceduto il suo ex vice, Iñigo López (2002). Il ruolo di “9” dovrebbe essere appannaggio dunque di Ekain Azkune (2001), giocatore pronto e arrivato dalfilial della Real Sociedad dove, l'anno scorso e nella stessa categoria, aveva messo a segno 12 reti. Alle sue spalle il club sembra puntare fortissimo su Asier Hierro (2005), centravanti di 190cm promosso dal Basconia e dunque un profilo di ariete che dalle parti di Lezama non si vedeva da davvero parecchio tempo. E' partito nuovamente in prestito Álvaro Marín (2003) che,dopo l'esperienza all'Helmond Sport (B olandese, 5 gol in 25 apparizioni), si è spostato stavolta nella vicina Amorebieta. Da capire invece cosa succederà con Ibai Sanz (2003) che, dopo il prestito al Sestao River (4 marcature in 30 apparizioni, perlopiù partendo dalla panchina), potrebbe tornare ai neroverdi oppure restare, cercando di scalare le gerarchie che al momento lo vedono partire come terzo centravanti. Più probabile la prima opzione, visto che all'occorrenza potrebbe sempre salire un'altra punta come Txus Vizcay (2005) dal Basconia.


ACQUISTI

Eneko Aguilar (2000), Osasuna B

Ekain Azkune (2001), Real Sociedad B

Xabi Irurita (2002), Tudelano

Ander Izagirre (2003), Eibar B

Endika Buján (2003), Barakaldo

Ibai Sanz (2003), Sestao River – fine prestito

Johaneko Louis-Jean (2004), Bordeaux

Javier Elías (2004), Portugalete

Eñaut Lete (2004), Real Sociedad C

Igor Oyono (2006), Villarreal juvenil


PROMOSSI

Mikel Santos (2003)

Eneko Ebro (2003)

Javier Sola (2005)

Asier Hierro (2005)


POSSIBILI PROMOSSI/AGGREGATI DURANTE LA STAGIONE

Eric Gamen (2003)

Gaikza Alboniga-Menor (2005)

Txus Vizcay (2005)

Beñat Larrea (2006)

David Arredondo (2006)

Peio Huestamendia (2006)

Elijah Gift (2006)


CESSIONI

Urko Izeta (1999), Mirandés - prestito

Aymane Jelbat (2000), Barakaldo

Carlos Mattheus (2001), Ternana

Iñigo López (2002), Racing Santander

Hugo Rincon (2003), Mirandés – prestito

Álvaro Marín (2003), Amorebieta - prestito

Erlantz Palacín (2003), Sestao River – prestito

Miguel Barandalla (2004), Sestao River - prestito

Aimar Vicandi (2005), Barakaldo - prestito

Luis Bilbao (2003) – in attesa di sistemazione


INCERTI

Adama Boiro (2002)

Unai Egiluz (2002)

Beñat Gerenabarrena (2003)

Ibai Sanz (2003)


“LISTA B” DELLA PRIMA SQUADRA

26 Alex Padilla

27 Unai Egiluz

28 Peio Canales

29 Beñat Gerenabarrena

30 Aimar Duñabeitia

31 Mikel Jauregizar

32 Adama Boiro

33 Aingeru Olabarrieta

34 Oier Gastesi


16
agosto 24

SUBBUTEO & ATHLETIC CLUB


Da ottobre a dicembre verrà disputata LA LIGA presso il Subbuteo Club Villains di Bagno a Ripoli (FI). Un torneo interclub al quale il nostro socio Massimo Fedeli (link alla sua pagina FB YANEZ SUBBUTEO's LIFE) si è iscritto per difendere i colori dell’Athletic Club di Bilbao.




Massimo possiede già due squadre di Subbuteo dell’Athletic, ma per il torneo ha voluto creare anche la maglia away. Massimo ha scelto di utilizzare la camiseta con i colori verdi, usati soprattutto nell’ultimo ventennio.

Per la “seconda maglia” Massimo ha “customizzato” un Mexico 1970 dipinto da Massimo Lapucci, commissionando poi a Checco1970 dei meravigliosi copri inner raffiguranti il Lauburu.



In questo modo, Massimo può usare questa squadra, sia come Athletic da trasferta, sia come Euskal Selezkioa, per futuri tornei in quando si sfidera’ con le nazionali.




24
marzo 24

LEONES ITALIANOS PRESENTI AL NOIF


Dal 22 al 24 marzo 2024 si è svolto a Roma, presso la Sala Bramante del Rome Marriott Park Hotel, il 1° Forum Nazionale “La partecipazione popolare nelle società sportive” dilettantistiche e professionistiche, organizzato dal Comitato NOIF, “Nelle Origini Il Futuro”, e MyRoma.

Con il NOIF collaborano MyRoma, Toro Mio, Associazione Piccoli Azionisti MIlan, Parma Partecipazioni Calcistiche, Azionariato Popolare Modena Sport Club, Amici del Rimini Calcio, Ideale Grigio Alessandria, Cosenza nel Cuore, Fondazione Sef Torres, Milanisti 1899, Gruppo Sportivo 1968 Monte Spaccato, Unione Club Granata il Toro Siamo Noi ed i Leones Italianos.



Il 23 marzo si è parlato della legislazione e le forme di partecipazione popolare in Spagna e Sudamerica, in Germania e nel Regno Unito.

Per i Leones Italianos sono intervenuti i soci Massimo Felici e Terence Pagnoni che hanno raccontanto brevemente la storia della Peña e delle motivazioni della presenza nel Comitato NOIF. Al termine, ha presentato Gorka Cubes, direttore marketing dell’Athletic Club.


Gorka Cubes durante il suo intervento


Cubes nel suo intervento ha tenuto a ringraziare tutti i sostenitori dell’Athletic Club al di fuori del terriorio spagnolo, specificando che la passione che spinge a tifare Athletic dall’estero, significa che i principi del Club sono coinvolgenti a livello mondiale. Dopodichè ha spiegato come funziona la gestione dell’Athletic Club e nel calcio spagnolo in generale.


Terence e Massimo, i primi due da destra, al forum. Ph: NOIF



7
aprile 24

UNAI SIMÓN E JULEN AGIRREZABALA

la tradizione dei portieri dell'Athletic


L'articolo e' stato pubblicato sul sito Football and Life il 7 aprile 2024


L’Athletic ha avuto negli anni grande tradizione tra i pali, basti pensare solo a José Angel Iribar, “el Txopo”, portiere titolare campione europeo con le Furie Rosse e recentemente omaggiato con una statua fuori dallo stadio San Mames, o Andoni Zubizarreta, recordman di presenze in nazionale.


L'ereditá di Iribar é in buone mani


Tra i migliori in questo decennio, non è blasfemo inserire anche Unai Simón, promosso titolare il 20 agosto 2018 da Berizzo per una sere di fortunati eventi: il titolare sarebbe stato Kepa Arrizabalaga ma il Chelsea di Sarri decise di pagare la clausola rescissoria per portarlo a Londra, il suo secondo di allora, Iago Herrerin, avrebbe preso il suo posto ma poco prima dell’inizio di campionato si infortunò spalancando le porte della titolarità ad Alex Remiro, rientrato dal prestito dall’Huesca e cresciuto nella cantera di Lezama.

L’attuale portiere della Real Sociedad era a scadenza a fine stagione e l’Athletic aveva già un accordo per il rinnovo. Remiro attraverso il suo procuratore alzò la posta sul contratto (altri rumors dicevano che si era già promesso alla Real, cosa che poi accadde a fine stagione).

A quel punto la dirigenza richiamò Unai Simón, titolare l’anno prima nel Bilbao Athletic, che aveva già fatto le valige per un prestito in Segunda all’Elche.

Berizzo lo schierò titolare all’esordio con il Leganes, e il giovane impressionò tutti per la sicurezza e la tranquillità. Unai giocò le successive 8 partite, incluso ottime prestazioni contro il Real Madrid e contro il Barça al Camp Nou, risultando l’unica nota positiva di un inizio di stagione poco fortunato.

Infatti, da lì a poco Berizzo sarebbe stato esonerato e sulla panchina si accomodò Gaizka Garitano. Simon venne schierato titolare anche nelle partite di coppa, ma Herrerin, ristabilitosi, tornò titolare. Tutti sapevano a Bilbao che la stagione successivo i ruoli si sarebbero invertiti.


UNAI SIMÓN: LA CERTEZZA

Nato a Vitoria-Gasteiz, capitale dei paesi baschi, 11 giugno del 1997, si unisce già all’età di 14 anni all’Athletic Club nel 2011, dopo essere cresciuto nella Aurrerá Vitoria. Segue la classica traiettoria dei giovani della cantera Bilbaina, giocando due stagioni nel Basconia e due nel Bilbao Athletic, per poi esordire alla prima partita di Liga senza aver mai giocato le amichevoli estive.

Unai Simón si dimostra subito più affidabile dell’esperto Herrerin e diventa anche titolare della nazionale U21, esordendo a settembre 2017 con un netto 3-0 degli iberici sull’Italia. Partecipa poi alle fasi finali per il torneo di categoria che la Spagna vincerà, ma una pessima partita d’esordio contro la stessa Italia, con un grave errore di posizionamento, gli costerà il posto a favore di Sivera.

Nel corso degli anni alcuni errori di Unai Simón costeranno punti preziosi alla squadra, prima con Garitano e poi con Marcelino in panchina, ma la fiducia degli allenatori non verrà mai a mancare schierandolo sempre titolare, nonostante alcuni tifosi. Questi errori erano spesso dettati dalla frenesia di Unai di rigiocare la palla più velocemente, concettualmente corretti ma eseguiti male. Aggiustati questi dettagli, negli anni diventa un portiere sempre più determinante.

La sua crescita non passa inosservata e Luis Enrique lo convoca ad agosto del 2020 per la prima volta, esordendo poi 11 novembre al posto di De Gea. Dopo alcune partite in staffetta, Simón prende la titolarità anche della nazionale spagnola.

Unai Simón è molto agile tra i pali e dotato di ottimi riflessi e senso della posizione, tende di più a respingere il pallone che a bloccarlo. Nelle uscite basse copre molto bene la porta grazia al suo 1.90 per quasi 90 kg di peso. Spesso cerca di rigiocare velocemente il pallone per far ripartire la squadra in contropiede e nel tempo è diventato più sicuro con i piedi, tant’è che i suoi lanci risultano sempre più precisi. É un buon para rigori: utilizza la tecnica di salti laterali in entrambe le direzioni prima che l’avversario calci la palla.


una parata spettacolare di Unai Simón nella stagione 19/20


La grande occasione per l’Athletic e Unai Simón doveva essere nel maggio 2020, la finale Basca di Copa del Rey tra l’Athletic e la Real Sociedad. La pandemia cambiò i piani e la stagione da aprile si giocò a porte chiuse. Entrambe le società, in comune accordo, chiesero e ottennero lo spostamento della finale in attesa di poter giocare davanti ai propri tifosi, la RFEF accettò ma come condizioni che la partita si sarebbe giocata sempre a Sevilla, a La Cartuja, e prima della finale della stagione seguente.

Questo comportò che la Supercoppa spagnola, non essendoci un vincitore della Copa nella stagione 2020, cambiò formula diventando un torneo a quattro squadra (la prima e seconda de La Liga e le finaliste della Coppa) che si giocò a gennaio 2021 in Andalusia. La Real perse contro il Barça e l’Athletic vinse a sorpresa contro il Real Madrid, dopo l’insediamento di Marcelino solo da una settimana.


ph: Athletic Club


La finale tra i blaugrana e zurigorri fu una partita spettacolare terminata 3-2 per i baschi. Questo fu il primo, e ad oggi, l’unico vinto da Unai Simón, dimostratosi fondamentale in entrambe le partite.

La finale di Copa della stagione 19-20 si giocò il 7 aprile 2021 purtroppo senza pubblico e fu una partita bruttissima, senza emozioni ma tanto nervosismo in campo, decisa da un rigore di Oyazabal che Unai non intuì.

L’Athletic arrivò pure in finale di Copa 20-21 ma fu brutalmente sconfitta dal Barça con l’ultimo trofeo vinto di Messi con i blaugrana.

Luis Enrique fu comunque soddisfatto delle prestazioni di Unai Simón e lo confermò titolare anche agli gli Europei itineranti giocatosi nell’estate 2021, dove risultò decisivo nei quarti contro la Svizzera, parando i rigori di Akanji e Schar, mentre in semifinale non bastò il rigore parato a Locatelli per vincere contro l’Italia.


nella stagione 23/24 Unai Simón ha vinto il trofeo Zamora grazie anche ai tre rigori parati


Se per molti dopo l’europeo ci fu tempo di andare in vacanza, Unai Simon fu aggregato alla spedizione olimpica spagnola ai giochi di Tokio. Unai giocò tutte le partite fino alla finale del 7 agosto, persa ai supplementari contro il Brasile.

Alla sesta stagione all’Athletic Club de Bilbao, Unai a quasi 27 anni è una certezza, è sicuramente uno dei migliori portieri in giro per l’Europa. Le statistiche lo confermano: nella stagione corrente (23-24) è tra i migliori tra le parate decisive basate sugli expectect goals.


L’OPPORTUNITÁ DI JULEN AGIRREZABALA

Proprio nel 2021, a causa dell’indisponibilità di Unai Simón, Marcelino si trovò senza portiere titolare alle prime di campionato e si creò un ballottaggio tra il secondo, Jokin Ezkieta, e il giovane Julen Agirrezabala, il quale aveva impressionato la stagione precedente nel Bilbao Athletic. La seconda squadra, di cu facevano parte anche altri giovani promettenti come Zarraga, Prados, Paredes e un certo Nicholas Williams, arrivarono sino alla finale per la promozione in segunda.

Nato il giorno di Santo Stefano a San Sebastian nel 2000, porta un nome che a Bilbao fa brillare gli occhi e sussultare il cuore a molti hintxas. Firma per l’Athletic dopo essere cresciuto nell’Antiguoko, nel 2018 per aggregarsi prima al Baskonia e poi al Bilbao Athletic dove esordisce nel 2020 parando un rigore nella vittoria esterna contro il Portugalete.

Marcelino, che già aveva aggregato qualche volta Julen in prima squadra l’anno precedente, mischia le carte nella pre-temporada ma il 16 agosto alla prima di Liga in trasferta contro l’Elche il mister non ha dubbi, sarà il nativo di San Sebastian il titolare. La prestazione fu più che convincente, con una deviazione decisiva al minuto 92. Ripete’ una buonissima prestazione la giornata successiva contro in casa conto il Barcelona.

Marcelino lo fece giocare altre quattro partite in Liga e lo schierò titolare contro Barca e Madrid negli ottavi e quarti di Copa. L’Athletic decise di lasciar andare Ezkieta e tenere Agirrezabala come secondo di Unai e titolare di Coppa, dimostrando più volte di essere un portiere già pronto.

Julen debuttò anche con la nazionale U21 nell’ottobre 2021 contro la Slovacchia e fu convocato per il campionato europeo della stessa categoria che si disputò nel 2023, giocando solo una partita contro l’Ucraina, lasciando il posto al titolare Arnau Tenas fino alla finale persa contro l’Inghilterra.

Agirrezabala, alto 1.88 m per 80kg, è molto agile e molto rapido lateralmente e ottimi riflessi con tuffi spesso spettacolari. Rispetto ad Unai è un mancino naturale e deve crescere nella gestione della palla tra i piedi che è già discreta.

L’Athletic ha in rosa due portieri giovani e di prospettiva, molti media e tifosi parlano anche di un possibile dualismo tra i due, ma sono proprio i diretti interessati a spegnere qualsiasi tipo di polemica, anzi, spesso parlano bene uno dell’altro. Valverde, tornato allenatore dell’Athletic dal 2022, gestisce i portieri facendo giocare Julen in Copa e Unai titolare indiscusso in campionato.


ph: Athletic Club


Già, la coppa. Che l’Athletic ha vinto nella sua storia per ben 24 volte.

Quella del 2020 è ancora una ferita che brucia a Bilbao. Nel 2021 si arrivò di nuovo in finale ma come già scritto non ci fu storia contro Messi, nel 2022 l’Athletic con Julen in porta sconfisse prima il Barcelona del neo-mister Xavi ai supplementari, poi il Real Madrid (che avrebbe vinto Liga e Champions). In semifinale contro il Valencia pareggiò al San Mames e vinse al Mestalla con un siluro Guedes in una partita dominata dai leoni biancorossi.

Nel 2022 fu ancora peggio: dopo aver battuto Espanyol al San Mames e Valencia al Mestalla, l’Athletic arrivò ancora in semifinale, contro l’Osasuna. Il “pullman” dei navarri resse all’andata con una vittoria di misura ad El Sadar. Al ritorno nella bolgia del San Mames, l’Athletic dominò l’incontro e Iñaki Williams pareggiò i conti, ma i leoni non trovarono mai il secondo gol fino al minuto 116’, senza aver fatto molto sen non difendersi, l’Osasuna trovò un pareggio con un tiro dalla distanza di Ibañez che Agirrezabala non riuscì a parare.

Quest’anno ci sarà un’altra occasione: l’Athletic è giunto in finale dopo aver sconfitto Rubí, Cayon, Eibar, Alaves, Barcelona e Atletico di Madrid nel doppio scontro in semifinale.

Ad attenderli non ci sarà la Real Sociedad, che ha perso in semifinale contro il sorpendente Mallorca del “basco” Javier Aguirre.

Unai Simón vorrebbe giocarla, per prendersi la rivincita, nello stesso stadio il 6 aprile a Sevilla, ma Julen Agirrezabala è il titolare di coppa e se l’è meritata, lo stesso Unai lo ha detto in una intervista.


Anche grazie alla prestazione di Agirrezabala, l'Athletic ha vinto la Copa del Rey 23/24 ph: Athletic Club


I tifosi dell’Athletic discutono su quale dei due debba essere il portiere del futuro. Unai Simón ha dichiarato amore eterno all’Athletic già da tempo, firmerebbe in bianco per la squadra di Bilbao. Le scelte di Valverde pendono a favore dello stesso Unai e Julen al momento non ha mai espresso intenzioni di lasciare l’Athletic.

Prima o poi si dovrà fare una scelta e i tifosi in qualche modo sono già divisi: c’è chi venderebbe Unai per dar più spazio a Julen e fare cassa, chi preferisce la certezza con Unai Simon e, a malincuore, lascerebbe partire Julen. La società al momento non si muove e aspetta che uno dei due prenda una decisione in merito, o che qualcuno bussi alla loro porta.


entrambi i giocatori hanno prolungato i loro contratti ph: Athletic Club


Se proprio dovessi fare una scelta personale, terrei Unai Simón: è oramai una certezza nel ruolo ed è abbastanza giovane per avere altri 7/8 anni di carriera ad alto livello, Julen è forte ma deve ancora dimostrarlo ad altissimo livello. Ma chi vi scrive è anche quello che a Football Manager vendeva i giocatori di 28-29 anni per far giocare i giovani di 21-22 anni.


Autore: Lodovico Monoli