ATHLETIC CLUB: Agirrezabala; De Marcos, Vivian, Paredes, Berchiche; Prados (86’ Herrera), De Galarreta (77' Jauregizar); Iñaki Berenguer (62' Unai Gómez) , Nico (77' Sancet); Guruzeta (62' Djaló). All. Valverde
SPARTA PRAGA: Kinsky; Boril, Zima (88' Pech), Zmrzly (63' Jurasek); Doudera, Zafeiris (88' Chaloupek), Doley, Diouf; Michez (72' Lingr), Chytil (63' Chory), Provod. All. Trpisovsky
Gli highlights di Athletic Club - Slavia Praga.
Vittoria di capitale importanza per l’Athletic contro i cechi dello Slavia Praga, che porta i Leones a quota 7 punti dopo tre gare. In campo l’avversario si è dimostrato davvero di alto livello, forse più di quanto ci si potesse aspettare e, d’altronde, parliamo di un club che fornisce moltissimi giocatori alla propria nazionale, che si trova in testa al proprio campionato e che si presentava a Bilbao forte di uno score di 14 vittorie in 17 gare finora, con l’unica sconfitta patita a Lille nel preliminare di Champions.
L’Athletic si ritrova fin dalle prime battute a dover rinunciare al possesso palla, che alla fine sarà largamente a favore dei cechi (39% vs 61%) e, più in generale, a vedere pareggiato il gap fisico e di intensità che di solito quasi tutte le squadre patiscono a San Mamés.
In una epoca calcistica in cui è prassi vedere una costruzione da dietro effettuata con 3 uomini (siano essi 3 difensori puri o due più un pivote che si abbassa), la squadra allenata dal 2018 da Jindřich Trpišovský si posiziona invece in questa fase con una sorta di 2-4-4, facendo ampio uso del portiere Kinsky. Dal canto suo l’Athletic schiera di fatto la migliore formazione possibile, con l’unica eccezione di Sancet, preservato e sostituito ancora da Berenguer, dopo la prova spaziale fornita in quella posizione contro l’Espanyol.
Contro una squadra così fisicamente dotata, l’ex Toro e Guruzeta andranno davvero in difficoltà e, non a caso, saranno i primi richiamati in panca da Valverde dopo un’ora di gioco, a favore di Unai Gomez e di un Alvaro Djalò, ancora una volta fin troppo pasticcione. Gara complicata anche per Prados e Ruiz de Galarreta, costretti quasi sempre a rincorrere gli avversari.
Agirrezabala toglie le castagne dal fuoco più di una volta e, dopo alcuni pericoli da lui sventati sulle conclusioni di Provod e Michez, attorno alla mezz’ora è Nico Williams a trovare il guizzo vincente: il controllo orientato col quale ruba all’avversario giusto quei pochi centimetri che gli permettono di liberare il sinistro è da vedere e rivedere, mentre la deviazione di Zima fa il resto e risulta letale per Kinsky.
L'Athletic va dunque al riposo in vantaggio e nella ripresa il canovaccio tattico non cambia, coi cechi sempre pericolosi coi soliti Michez e Provod. A mezz'ora dalla fine c'è spazio anche per Chorý, centravanti al quale manca il proverbiale centimetro per fare i due metri ma lo Slavia non rinuncerà al proprio piano tattico nemmeno con lui in mezzo all'area e sarà praticamente mai servito con dei cross dal fondo.
I Leones hanno alcune situazioni potenziali per chiudere la contesa in contropiede, non riuscendoci a causa della scarsa precisione di Djalò e Inaki Williams.
Con anche un pizzico di fortuna (finalmente!) e soprattutto grazie ad una grande prova di Agirrezabala, Vivian e del resto della linea difensiva, l'Athletic mette in saccoccia altri 3 punti preziosissimi.
Prossimo impegno europeo in terra bulgara e precisamente a Razgrad, per affrontare il Ludogorets, uno dei fanalini di coda della competizione.
Antonio Mancuso